Escola Superior de Conservació i Restauració de Bés Culturals de Catalunya
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Nuove fonti per l'iconografia equestre del Salón de Reinos di Velázquez al Buen Retiro (1628-1634/35)

Contributor(s): Material type: ArticleArticleDescription: 21 pISBN:
  • 1135-9722 (imprès) 2014-8798 (en línia)
Subject(s): Online resources: In: Locus AmoenusAbstract: Senza entrare nel tema all'autobiografia integrale o parziale dei dipinti di Velázquez, per quale si attendono nuovi studi tecnici dal Prado di prossima publicazione, questo articolo offre una sintetica rassegna degli studi sui dipinti del Salón de los Reinos al Buen Retiro a Madrid (1628-1634/35), proponendo due nove fonti iconografriche per i ritratti equestri di Asburgo in Spagna. Da un lato si sottolinea l'importanza dell'esperienza visiva delle entrate regie durante il regno di Filippo III e Margherita d'Asburgo a partire dal 1599, vere e proprie performances urbane che offrirono un importante spazio per elaborazione di un'iconografia ufficiale e di coppia dei regnati Asburgo a cavallo. Dall'altro si segnala l'importanza della circolatione di incisioni fiamminghe quali la serie di cavalli en corvette di Johannes Stradanus (Ioannes van der Straet, 1523-1605) stampate nel 1580 e i numerosi ritratti equestri di vari regnanti nordici di Cornelis Anthonisz (c.1499-1553). Ritrattista <<popolare>> di Carlo V, e Anthonisz sviluppò in particolare il motivo della regina amazzone e proprio in ambito borgognone. In definitiva il saggio suggerisce una linea di ricerca <<nordica>> e <<asburgica>> per la nascita del ritratto equestre in Spagna, altri menti tradizionalmente spiegato con la ripresa e traduzione di modelli scultorei romani e italiani (Marco Aurelio, Tacca), e con l'opera pittorica di Tiziano e di Rubens.
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Senza entrare nel tema all'autobiografia integrale o parziale dei dipinti di Velázquez, per quale si attendono nuovi studi tecnici dal Prado di prossima publicazione, questo articolo offre una sintetica rassegna degli studi sui dipinti del Salón de los Reinos al Buen Retiro a Madrid (1628-1634/35), proponendo due nove fonti iconografriche per i ritratti equestri di Asburgo in Spagna. Da un lato si sottolinea l'importanza dell'esperienza visiva delle entrate regie durante il regno di Filippo III e Margherita d'Asburgo a partire dal 1599, vere e proprie performances urbane che offrirono un importante spazio per elaborazione di un'iconografia ufficiale e di coppia dei regnati Asburgo a cavallo. Dall'altro si segnala l'importanza della circolatione di incisioni fiamminghe quali la serie di cavalli en corvette di Johannes Stradanus (Ioannes van der Straet, 1523-1605) stampate nel 1580 e i numerosi ritratti equestri di vari regnanti nordici di Cornelis Anthonisz (c.1499-1553). Ritrattista <<popolare>> di Carlo V, e Anthonisz sviluppò in particolare il motivo della regina amazzone e proprio in ambito borgognone. In definitiva il saggio suggerisce una linea di ricerca <<nordica>> e <<asburgica>> per la nascita del ritratto equestre in Spagna, altri menti tradizionalmente spiegato con la ripresa e traduzione di modelli scultorei romani e italiani (Marco Aurelio, Tacca), e con l'opera pittorica di Tiziano e di Rubens.

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